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Leggende di Sardegna: Rebeccu

 

Nel cuore della Sardegna sorge il piccolo borgo di Rebeccu, unica frazione di Bonorva, in provincia di Sassari.

Il paese si erge su una collina del Meilogu, poco distante dalla Pedra Mendalza, ne parliamo qui Pedra Mendalza

Domina dall'alto la piana di Santa Lucia e dista solo 6 km da Bonorva.

In epoca giudicale Rebeccu era un importante centro, il più popolato della zona, con più di 400 abitanti e ad esso erano subordinate le ville di Bonorva, Semestene e il villaggio di Trequiddo.

 Il nome di "Rebeccu" compare per la prima volta in dei documenti datati 1300, dove figura come capoluogo della curatoria di Costa de Addes, chiamata anche Costavalle, dove risiedeva persino il Curatore.

Nel 1353 venne invaso e incendiato e nel 1388 nel piazzale dove sorge la Chiesa di Santa Giulia, dedicata anticamente a Santa Maria, si radunarono i rappresentanti della curatoria di Costa de Addes, per approvare il trattato di pace tra il Re Giovanni I d'Aragona e la Giudichessa Eleonora d'Arborea.

A partire dal 400 però Rebeccu ebbe un enorme declino, arrivando ai giorni d'oggi ad essere quasi un paese fantasma!

 La causa del declino viene attribuita a pestilenze o carestie ma esiste anche una leggenda che viene tramandata negli anni.

Si dice sia stata la figlia del re, da cui prende il nome il paese, Re Beccu,  a scagliare la maledizione.

Donoria viene descritta come una ragazza amorevole che per rabbia si trasformò in una strega!

Il Re l'aveva promessa sposa ad un uomo che lei non voleva, essendo già innamorata di un altro; decise allora di opporsi e il suo comportamento fu per il padre imperdonabile, tanto da cacciarla dal paese.

Donoria fu legata ad un mulo per essere costretta ad andarsene e mentre andava via vide la sua casa bruciare, provando tanta rabbia oltre alla vergona di essere cacciata.

 Purtroppo era legata e non poteva fare niente per fermarli, o forse si ?

Lanciò così la maledizione:

"Rebeccu, Rebecchei da 'e trinta domos non movei"

Che Rebeccu non superi mai le trenta case.

Da quel momento il paese iniziò a perdere pian piano tutti i suoi abitanti, alcuni si pensa si siano trasferiti nella vicina Bonorva, facendola diventare un centro più grande; altri morirono per le pestilenze e gli ultimi morirono perché vecchi e soli in casa!

Si dice che nel paese oggi ci siano realmente solo 30 case, noi non le abbiamo contate, voi ?

 Sempre a Rebeccu è possibile visitare la Fonte Sacra di Su Lumarzu, ben conservata e formata da una cupola che la chiude quasi del tutto e dove alla base c'è una finestrella che veniva usata per prelevare l'acqua; nell'area circostante ci sono sedili e altre testimonianze che fanno presupporre avvenissero cerimonie sacre, culto dell'acqua e prove di Ordalia, un'antica pratica giuridica, dove per proclamare l'innocenza, l'accusato doveva sottoporsi a duelli o prove dolorose.

Secondo un'altra versione della leggenda, Donoria avvelenò proprio l'acqua della Fonte di Su Lumarzu, usata soprattutto dal Re per abbeverarsi, trasformandolo da bello e giovane in vecchio e brutto.

 Infine si dice che nel Castello di Rebeccu si siano sposati Eleonora d'Arborea e Brancaleone Doria; per Castello di Rebeccu si intende il promontorio roccioso che sovrasta il borgo, dove però chi è salito non ha trovato nessuna traccia del castello!

Di recente il borgo è stato restaurato e per anni si è tenuto il Rebeccu Film Festival; nella piazza centrale è presente un ristorante in funzione tutt'oggi!

Nonostante ciò visitando Rebeccu si ha una strana sensazione, come se tutto si fosse fermato, un velo di tristezza e anche di angoscia vi faranno compagnia per tutta la visita.

 Abbiamo letto che sino agli ultimi anni, il paese fosse abitato da un solo signore e dai suoi gatti, ma da poco si è trasferito anche lui a Bonorva; durante la nostra visita siamo stati accompagnati da un cane, abbastanza grande ma molto dolce e abbiamo notato la sua cuccia proprio nella piazza principale, inoltre abbiamo visto un uomo affacciarsi da una casa, quindi non sappiamo se abiti li tutto l'anno o se fosse solo di passaggio!

 La natura si ha ripreso parte di questo borgo medievale, tant'è che su tutto il perimetro sono presenti piante di menta, davvero parecchie, profumando tutta l'area e rendendo più piacevole la visita.

 Vi consigliamo di visitare questo affascinante borgo dal quale poter ammirare anche un panorama pazzesco sulla vallata circostante; nella strada in salita per poter arrivare al paese, sul lato destro della strada è possibile ammirare la Chiesa di San Lorenzo, costruita con conci di calcare bianco e basalto nero, rendendola ancora oggi molto affascinante, inoltre a poca distanze è possibile visitare la necropoli più grande della Sardegna, la Necropoli di Sant'Andrea Priu.


 


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